Perdere il lavoro…

La perdita del lavoro mette in crisi il soggetto ma non crea direttamente una patologia se non esiste una “vulnerabilità” a quel tipo di evento stressante, dove, con il termine stressante si intende tutto ciò che costringe l’individuo ad un processo di cambiamento. Una vulnerabilità può essere causata da vari aspetti come un investimento emotivo diretto esclusivamente alla professione, una personalità bisognosa di gratificazioni professionali, ma soprattutto la necessità di un ruolo che definisca la propria persona. In questi ed altri casi la perdita di lavoro può essere vissuta come traumatica così da provocare una ferita alla persona che ne è vittima.Quando parliamo di lavoro parliamo necessariamente di persone, ecco perché la funzione lavorativa non è circoscrivibile unicamente all’economia di un paese, ma apre un mondo di significati necessari al benessere dell’individuo e della popolazione tutta.Scrittori e filosofi (Pirandello, Heidegger) ma anche studiosi del comportamento umano sostengono che l’identità di ogni individuo non sia qualcosa di rigido ed immutabile tanto che ogni soggetto è in continua ricerca della propria identità.Lo psicoanalista Kohut parla di “oggetti sé”, definendo quei comportamenti, funzioni, ma anche oggetti fisici che consolidano l’identità di un individuo (Kohut 1984).Il lavoro inteso come “realizzazione di un’opera per mezzo dei propri talenti” non solo gratifica ma aiuta a costruire il faticoso processo di individuazione di sé; il lavoro, in molti casi, coincide con “l’oggetto sé” descritto da Kohut.Scrive lo psichiatra francese Dejours “Il riconoscimento del lavoro o dell’opera svolta, può essere poi reinserito dal soggetto nel registro della costruzione della sua identità… …l’identità costituisce l’armatura della salute mentale, e non c’è crisi psicopatologica che non sia imperniata su una crisi di identità.” (pag. 43; L’ingranaggio siamo noi, 2000)Alcune problematiche legate alla perdita del lavoro sono:

  • “Individuo” e “ruolo professionale” si fondono, rischiando di coincidere in maniera troppo rigida, per cui il fallimento della propria professione diventa il “fallimento personale”.
  • Venendo a mancare “l’oggetto sé – lavoro” si rischia una “crisi di identità” vissuta come cedimento delle proprie certezze e delle proprie capacità individuali.
  • Altro fattore particolarmente dannoso per la salute dell’ex lavoratore è senza dubbio la carenza di scambi sociali: perdere il lavoro significa uscire fuori improvvisamente da una dimensione che portava un arricchimento relazionale.

Facendo l’esempio di un imprenditore costretto a chiudere la propria azienda, esso troverà uno spazio carente di quell’apporto umano che va ben oltre le doti professionali di ogni suo dipendente. Nelle piccole aziende esiste spesso un rapporto molto stretto tra dirigente e dipendenti; un rapporto quasi familiare non scandito da un contratto ma da stima ed affetto reciproco. Tale situazione rischia di essere ancora più pericolosa per il benessere dell’imprenditore dato che alla perdita del proprio lavoro si somma il senso di colpa per inevitabili licenziamenti di dipendenti percepiti come figli o amici. Il dramma dell’imprenditore cresce su un terreno di maggiore precarietà fondata sulla sfiducia nei confronti di uno Stato che sembra richiedere piuttosto che dare al cittadino lavoratore. Difficile risulta poterne parlare con qualcuno per il forte senso di vergogna, l’imprenditore si chiude in se stesso, nella quotidianità compaiono sintomi come inappetenza ed insonnia, faticabilità o facile distraibilità, ma soprattutto senso di fallimento e disvalore. In questa fase è cruciale intervenire tempestivamente offrendo un adeguato ascolto psicologico al fine di agevolare l’elaborazione di “un fallimento” non personale, ma “aziendale”.Con l’obiettivo di contenere questa rischiosa problematica nasce Terraferma: rete di psicologi – psicoterapeuti con esperienza che hanno dato disponibilità di ascolto e supporto telefonico gratuito a lavoratori in crisi.Daniele La Licata

Articolo pubblicato in Aprile 2014 dalla rivista periodica mensile
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